Progetto Domenico Cimarosa
Armida immaginaria.
Armida Immaginaria (pagina 2)Armida Immaginaria (pagina 3)Sonate, MIDI, MP3 e partitureBiografia di Domenico CimarosaOpere di Domenico CimarosaMIDI files Italian Opera (copyright) 2002 Partiture ARMIDA IMMAGINARIA Italian Opera (copyright)
2001
commedia per musica in tre Atti di Giuseppe Palomba da rappresentarsi nel Teatro de' Fiorentini nell'Està di quest'anno 1777 in Napoli MDCCLXCVII Con licenza de' Superiori. I Atto, II Atto, III AttoPersonaggi LA MARCHESA TISBEA ricca, e sola di Casa sua, matta
sul supposto, che sia ella l'Armida del Tasso ERMIDORA sua Giardiniera, amante di Battistino STELLA spiritosa donzella di Vico, che fa l'Ostessa
alla Torre, affidata in matrimonio a Patrò Caspero MASTRO GIORGIO Chirurgo, e Maestro de' pazzi, uomo
lepido, ed ignorante PATRO' CASPERO SPATACHIATTA di Vico, sciocco e fallito;
Corsaro debitore di Stella BATTISTINO giovane sciollo, amante della Marchesa. D. BERNABO' Pazzo, Cameriero della Marchesa Il Sig. Giovanni Beltrano. Atto I
Scena I Campaégna con seno di mare, da un lato osteria di Stella e dall'altro portone pratticabile dell'Ospedale dove si vedranno pazzi che tirano acqua, chiusi in cancello di ferro. Stella che dà retta ad alcuni che hanno mangiato all'osteria, Battistino ed Ermidora amoreggiando tra essi, Mastro Giorgio con veste lunga e sferza in mano in atto di domare i pazzi. Un coro di pazzi si lamenta: Oimé che stizza,
oimé che rabbia
(MIDI 20k) e Mastro Giorgio li minaccia col bastone. Mentre Ermidora e Battistino si ricambiano promesse d'amore, Stella ripassa i conti dell'osteria e rifiuta le avances di Mastro Giorgio poichè è fidanzata del corsaro Patrò Caspero Spatachiatta: Io so'
na pimpinella
(MIDI 19k) Intanto Battistino e Ermidora fanno vestire Mastro Giorgio da donna nel tentativo di far rinsavire la Marchesa Tisbea, che vaneggiando si crede l'Armida del Tasso e non può vedere gli uomini da quando s'immagina di essere stata abbandonata da Rinaldo. II SCENA Battistino dichiara a Mastro Giorgio di non essere innamorato di Ermidora, ma della Dama impazzita e gli chiede di convincere la Marchesa del suo amore: Per te scorgo in lontananza
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27k) III SCENA Approda un battello di dove sbarca Patrò Caspero Spatachiatta con involto di panni sotto il braccio Catarina Catarinetta
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45k) Canta, ma intanto ripensa alla sua avventura di corsaro, conclusa nel completo fallimento: non può più tornare a Vico, dove lo aspetta Stella che gli aveva prestato i soldi, ma costretto ad espatriare. Prima però si ferma alla taverna per fare colazione (egli non sa che questa la taverna di Stella, che da Vico si era trasferita a Torre). IV SCENA Alla richiesta di soldi da parte di Stella, Spatachiatta confessa di aver perso tutto, ma promette di saldare il suo debito imbrogliando un'altra donna come aveva fatto con lei. Stella gli suggerisce di provare con la Marchesa Tisbea, una signora pazza, ma ricca assai. V SCENA Orti deliziosi vaghi per natura, ed arricchiti dall'arte, sul fare da favolosi scherzi del giardino d'Armida. Si vedranno logge magnifiche, colonne dorate, e porte effigiate, tutte che imitano la descrizione del Tasso La Marchesina Tisbea vestita leggiadramente sull'idea d'Armida, ed Ermidora La marchesa si crede Armida e si dispera perchè stata lasciata da Rinaldo: O bella Venere
(MIDI 49k) Non l'abbandona però la speranza di trovare nel suo giardino il vero amore.
Mastro Giorgio in abito di donna con due Prattici appresso, poi Spatachiatta ancor vestito femmina levantina Mastro Giorgio con l'aiuto dei due infermieri pratica un salasso alla presunta marchesa, che in realtà Spatachiatta travestito da donna: Qua le bene no le smiccio
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55k) La cura non ha buon esito: Spatachiatta sviene e gli altri scappano spaventati. VII SCENA Spatachiatta svenuto, Don Bernabò uscirà serio e pensieroso, e la Marchesa Tisbea leggendo un libro, tutti due siedono intorno a Spatachiatta Spatachiatta rinviene e chiede notizie ai due personaggi che vede vicino a lui: Oibò non son
ragazzo
(MIDI 43k) ma riceve solo risposte sconclusionate e senza senso che aumentano la sua confusione: Sto miezo a mpazzi mpizzi, la capo a lei li frulla, lei gira intorno il mondo, e a me lo cellevriello, già sento, ca mme vota, portateme a la rota, ca sò mpazzuto già . Poi si toglie gli abiti da donna suscitando la sorpresa e la curiosità di Tisbea. VIII SCENA Tisbea confessa di essersi innamorata di Spatachiatta: Un foco così bello
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56k) e quest'ultimo, sapendo di parlare con la Marchesa, la asseconda in tutto: Caspita, e comm'è cara! Mo non fa chiù per me la tavernara. IX SCENA Mastro Giorgio, Ermidora e Battistino, che hanno osservato nell'entrar Spatachiatta Si svelano gli inganni: Mastro Giorgio si accorge di aver parlato prima non con la Marchesa, ma con un uomo vestito da donna; Ermidora capisce che Battistino non le fedele perchè in realtà ama la sua padrona. X SCENA Spatachiatta con veste scherzosa tutta adorna di fiori, chirlandato parimente di fiori, e specchio appeso al fianco accompagnato da varj Villani, la Marchesa Tisbea, che lo conduce per mano, e Stella in disparte che osserva Mentre Tisbea e Spatachiatta parlano di matrimonio, di diventare Marchese, la gelosia comincia a insinuarsi nel cuore di Stella: Vide che guitto, io ccà l'aggio mannato a fa denare, e chillo fa l'ammore! . La ragazza avverte Spatachiatta che sono arrivati gli sbirri a portarlo via. Tisbea non sopporta l'idea di lasciare il suo amore e sviene, Spatachiatta non sa se restare o partire: Guarda chi lascio
(MIDI 58k) Vi che caso, ch'è lo mio: chella chiange, e chest'appretta, nfra li diebbete, e l'ammore, nfra li sbirre, e la siggetta, sò storduto, sò mpazzuto, manco saccio addove sto!. Dopo alcuni tentennamenti se ne va insieme a Stella. XI SCENA Ermidora e Mastro Giorgio si vogliono divertire alle spalle della Marchesa Tisbea e di Spatachiatta. Hanno convinto quest'ultimo che per salvarsi deve abbattere gli alberi incantati, mentre Tisbea si nascosta in un tronco. XII SCENA Spatachiatta con sciabla in mano Entra nel giardino incantato, che ha tuttavia l'aspetto di un giardino delizioso, ma normale, senza magie o sortilegi. Segue gli ordini di Mastro Giorgio e mentre lancia un colpo contro il tronco: Al furor di sferra
irata
(MIDI 36k) sente Flebili voci da dentro che dicono: Non ferir, ah crudel non mi ferir. XIII SCENA Spaventato, Spatachiatta sta per andar via quando arrivano Mastro Giorgio, Ermidora, Battistino e Don Bernabò che lo minacciano: Tronca gli alberi, o la testa pezzi pezzi io ti farò. Il povero corsaro allora mira a un albero più massiccio e nel dare il colpo al suono di allegra sinfonia si canterà il seguente coro da dentro: Ah disarma il braccio forte gran campione e godi appieno in soggiorno così ameno il piacer del Dio d'amor. XIV SCENA Tisbea esce dall'albero, Spatachiatta butta l'arma a terra e canta con lei in duetto: Quelli occhietti belli belli, già d'amor son due martelli, che mi battono nel cor.Entra Tisbea, ed escono di nuovo i quattro di sopra a minacciare Spatachiatta. Giunge Stella che arrabbiatissima rincorre Spatachiatta: Frabutto tiranno/.../ Si l'ascio l'afferro/ lo voglio adderitto/ ccà comm'a zoffritto/ mo proprio adaccià . Nella confusione generale Bernabò intona una sinfonia: Incomincio il primo allegro/ corni, flauti, ed oboè /.../piano, forte, le viole/ su da capo, ma più piano./ A far musiche una mano/ ci ho da Mastro in verità . Tisbea scaccia tutti e Battistino, Ermidora e Mastro Giorgio si divertono Non cred'io che più di questo meglio spasso si può dare. Anna & Luca's Music Home Page ©
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