Andrea Luchesi (?), BeethovenHaus di Bonn articoli di Robert NewmanDUE OPERE GIOVANILI DI MOZART(articolo del 2002) Il 10 gennaio 1768 il dodicenne Mozart e suo padre giunsero a Vienna. La famiglia sperava che Wolfgang avrebbe ottenuto successo come compositore d'opere teatrali. Ma la faccenda non andò per il giusto verso. Vienna si mostrò molto diffidente sulle abilità musicali di Mozart. Lì a Vienna almeno Mozart e suo padre non erano creduti. La reazione di Leopold fu prevedibile. Egli usò tutta la sua influenza pur d'ottenere un incontro con l'imperatrice Maria Teresa e con suo figlio l'imperatore Giuseppe. Si decise alla fine di commissionare al ragazzo dodicenne un'opera buffa da rappresentare a Vienna. Si stabilirono anche il titolo : ‘La Finta Semplice’ - e il pagamento che fu pattuito in 100 ducati una volta che l'opera fosse stata completata. Chiesero ai Mozart di contattare Giuseppe Affligio (1722-1788), il direttore del teatro viennese. Leopold, soddisfatto dell'offerta, si recò da Affligio (il quale aveva ottenuto l'anno prima un contratto decennale pe gestire i due massimi teatri della capitale).
Leopold e Wolfgang decisero pochi giorni più tardi di tornare a Salisburgo e cominciarono la composizione della nuova opera. Per marzo Leopold scrisse che il lavoro procedeva bene. A giugno l'opera fu completata. Sono in tutto circa 558 pagine di musica. Padre e figlio tornarono quindi a Vienna per presentare ad Affligio la nuova composizione e iniziare le prove. Ma sorse di nuovo un grave problema. Affligio, che voleva ovviamente trarre beneficio dall'esecuzione del lavoro, era convinto che la musica NON fosse di Wolfgang Amadeus Mozart. Della stessa idea erano i cantanti. Osò affermarlo esplicitamente : d'accordo con altri musicisti viennesi, disse ai Mozart che l'opera l'aveva scritta un "autore anonimo" e che non era certo il prodotto d'un ragazzetto dodicenne. Leopold ne uscì una volta ancora profondamente scosso. Ma ci si mise anche l'orchestra e i cantanti, che collaborarono con riluttanza per pochi giorni col bimbo Mozart, a confermare quel Affligio andava dicendo in giro : il lavoro non era assolutamente di Wolfgang. Che successe dopo ? Leopold scrisse in principio e lungamente a imperatore e a imperatrice (i quali volevan vederci chiaro) e incluse una sua lunga lista di 'supposti' pezzi già scritti dal figlio, la quale servì da primo tentativo per fare l'inventario delle opere di Mozart. L'imperatore, nonostante avesse commissionato lui stesso l'opera, temendo che queste faccende degenerassero in pubblico scandalo, ritenne invece che ci fossero i migliori motivi per abbandonare del tutto il progetto. Il fatto più significativo è che Mozart non fu pagato. Così ‘La Finta Semplice’ venne cancellata a Vienna e i Mozart dovettero rientrare a Salisburgo. Lì i loro amici gesuiti risistemarono l'opera per una pubblica esecuzione, che avvenne solo una volta nel 1769. (Salisburgo non faceva parte a quei tempi dell'Impero austro-ungarico). Per quanto riguarda Affligio, continuò a lavorare a Vienna come da contratto, ma col suo teatro cominciò a perdere denaro. In pochi anni fu costretto a trasferirne il controllo al nobile conte Kohary. Più notevole ancora, Affligio venne arrestato nel 1778, quando Mozart aveva 22 anni. Fu accusato di truffa. L'anno successivo quest'uomo che aveva sfidato Mozart e suo padre fu condannato alla prigione a vita sull'isola d'Elba, ove morì nove anni più tardi. Annotiamo questa storia particolare, che mostra come in tempi diversi, nel corso della vita e della carriera di Mozart, venga a galla la questione delle abilità musicali e della produzione del compositore. L'ORDINE DEI GESUITI E LA CARRIERA DI MOZART PRIMA DEL 1773(articolo del 2002) È importante ricordare che Mozart, nella sua fanciullezza, ha ricevuto una educazione accademica e musicale sorprendentemente minima. Suo padre, compositore mediocre, gliene aveva assicurata una parte. Per il resto ci furono solo alcune lezioni accademiche a casa del prete gesuita Abate Bullinger, tutore del Conte D'Arco. Bullinger sarebbe divenuto virtualmente e per molti anni, fin oltre la Sinfonia 'Parigina', "membro della famiglia Mozart". Fu lui che li assistette finanziariamente in più occasioni, sebbene, certo, l'Ordine gesuitico fosse stato ufficialmente soppresso dal 1773. Fu a Bullinger (non a Leopold) che Wolfgang comunicò la notizia della morte della madre a Parigi. E fu ancora a lui che Wolfgang confidò di voler celebrare la morte di Voltaire. Molte opere di Mozart del primo periodo salisburghese vennero scritte coll'assistenza musicale di compositori educati alla gesuitica.
A Salisburgo Leopold Mozart fu abile nel concertare, come prossima mossa, un viaggio in Italia, che gli sembrava la miglior soluzione per migliorare lo status del giovane compositore. 2. "La Betulia Liberata KV118/74c Mozart, in veste di ‘prodigio’ del Sacro Romano Impero, venne in Italia per tre volte nel corso della sua vita. La storia ch'egli s'appuntò un pezzo sacro a Roma, ricordandolo a memoria, è ovviamente frutto d'invenzione (quella musica era scritta, già in circolazione e disponibile per studio a Vienna, molti anni prima che Mozart arrivasse a Roma). Per quanto riguarda le relazioni pubbliche, Mozart nel 1770 ottenne dal papa il conferimento dell'Ordine dello Speron d'oro. Quel titolo sembrò appropriato per un compositore nutrito in seno alla Chiesa cattolica. Ma avrebbe migliorato il suo stato? Gli sarebbe giovata in più l'amicizia col Padre Martini? Tra le opere attribuite a Mozart che risalgono a questo periodo italiano vi fu l'Oratorio ‘La Betulia Liberata’. A questo lavoro, su libretto del Metastasio, fa riferimento una lettera di Leopold Mozart, datata marzo 1771 : ‘Abbiamo trascorso il 13 di marzo in Padova e siam stati nel Palazzo del nobile Pesaro - scrisse - e abbiam visto molte cose della città in un sol giorno. A Wolfgang è stato chiesto di suonare in due case. Ha ricevuto pure la commissione per comporre un Oratorio per Padova, cosa che farà a propria convenienza’. Quell'incarico da Padova veniva da Don Giuseppe Ximena, Principe di Aragona. Fu lui a chiedere che l'Oratorio venisse eseguito per la prossima Quaresima. Non c'è prova del fatto che ‘La Betulia liberata’ sia stata spedita da Mozart a Padova ! Anzi i Mozart non ritorneranno a Padova dopo esser stati in dicembre a Milano. Sebbene ‘La Betulia liberata’ sia stata eseguita per la Quaresima del 1772 a Padova, il libretto che è sopravvissuto identifica il compositore della musica, che NON è Mozart, ma il Maestro locale Giuseppe Callegari ! Che è successo ? Come si spiega il manoscritto di Mozart ’La Betulia liberata' ? Quest'ultimo non è assolutamente a di Callegari. Ebbene, dobbiamo considerare il problema sotto un'altra prospettiva, cioè quella d'una altro compositore. Mozart aveva ora un problema da risolvere : una nuova commissione, e Myslivececk poteva rappresentare la migliore soluzione.
Le relazioni di Myslivececk con la famiglia di Mozart(articolo del 2002) Myslivececk incontrò i Mozart per la prima volta a Bologna nel marzo del 1770. Rimase loro amico per circa 8 anni. La relazione però s'affievolì nel 1778, quando Myslivececk non potè mantenere la promessa per il carnevale del 1779 d'una commisione di un'opera per Mozart al teatro San Carlo di Napoli. Leopold se ne risentì e soprattutto non gli perdonò il fatto che questi aveva ottenuto in cambio l'appoggio del principe arcivescovo di Salisburgo Colloredo. Ricerche recenti hanno provato che Mozart ha indubbiamente preso Myslivececk per proprio modello stilstico. La primissima opera seria di Mozart ‘Mitridate’ è per esempio in relazione diretta colla ‘Nitteti’ di Myslivececk e, in più, Mozart ha preso in prestito molti pezzi di Myslivececk per numerosi suoi Concerti, Sinfonie e pure Sonate per pianoforte (vedi Freeman -1995). L'incipit d'una Sinfonia di Myslivececk presa dalla Ouverture del ‘Demofoonte’ (1769) fu particolarmente ammirata da Mozart, E Leopold la citò in una lettera inviata da Milano nel dicembre del 1770. Oggi la più famosa composizione di Myslivececk : ‘Il caro mio bene’, gli è di rado attribuita. Ciò che meglio è conosciuto è l'arrangiamento che Mozart ne trasse, intitolato 'Ridente la calma’.
COMMENTI C'è sicuramente una coincidenza notevole tra il fatto che Mozart, ricevuta la commisiione di scrivere la ‘Betulia liberata’ per Padova sia stato incapace di finirla e che quello stesso pezzo sia stato composto da Josef Myslivececk a Padova, lo stesso identico anno 1771, e che oggi sia perduto ! La soluzione può essere semplice. Mozart ha accolto la commisiione della ‘Betulia liberata’ per Padova, ma fu incapace di scriverla. Il suo amico e grande aiuto Josef Myslivecek venne in soccorso. Ma, per quell'occasione, il ritardo nel predisporre il pezzo obbligò il committente a ottenere lo stesso lavoro per Padova dal compositore del luogo, ossia Callegari. Questo è il solo Oratorio che venne rappresentato con quel titolo a Padova per la Quaresima del 1772. Non ci sono documenti che provino che quest'opera, collo stesso titolo e scritta da Mozart (in realtà da Myslivececk), sia stata eseguita mentre Mozart era in vita. Ancora una volta la chiara inferenza è che la fama di Mozart è stata creata da uomini che, prima della dissoluzione dell'Ordine gesuitico, volevano promuovere Mozart come simbolo dell'eccellenza musicale. La relazione tra Myslivececk e Mozart finì colla morte di Myslivececk a Roma. Il debito che Mozart contrasse col compositore ceco fu enorme. Da qui in poi potrà solo crescere. Con la riscoperta della musica di Myslivececk e quella di Andrea Luchesi si potranno svelare infine i veri compositori delle molte opere attribuite falsamente a Mozart. R.E. Newman |