Pietro Abbà CornagliaAlessandria, 20 marzo 1851 |
"Ecole de danse" (1873), olio su tela, 48.3 x 62.5 cm, del pittore Edgar Degas, contemporaneo di Pietro Abbà Cornaglia (Corcoran Gallery of Art, Washington) biografia, opere, Lieder Pietro Abbà Cornaglia Egli ebbe un ruolo importante per la musica italiana ed europea. Compose una Messa da requiem (1876) per un concorso governativo all'Accademia di Santa Cecilia in Roma. Il Requiem è una delle poche opere religiose di Abbà Cornaglia ed è dedicato a Carlo Alberto di Savoia (1798-1849), re di Sardegna dal 1831 al 1849. Abbà fu anche saggista e scrisse "Impressioni di un viaggio in Germania. Sulla introduzione del canto popolare in tutte le masse di comunità e specialmente nella scuola" (Alessandria, 1880). Si sposò il 28 agosto 1888 con la sua ex allieva e maestra di pianoforte Elisa Costa originaria di Vercelli. Pochi anni dopo il matrimonio compose"Una partita a scacchi", rappresentata al Teatro Fraschini di Pavia il 13 febbraio 1892. Si tratta di una trasposizione musicale d'una leggenda drammatica medioevale del XII secolo in un prologo e un Atto. Librettista era il giovane Giuseppe Giacosa, che si mise in luce proprio con questo dramma, scritto nel 1871 e pubblicato nella "Nuova Antologia" del marzo 1872 (rappresentata a Napoli il 30 aprile 1873), prima di divenire con Luigi Illica il librettista privilegiato delle opere di Puccini. L'opera era stata musicata nel 1882 per il Teatro civico di Cagliari da Delitala, e sarà messa in scena ancora nel 1911 al Carlo felice di Genova con musiche di Giovanni Copello e nel 1920 al Teatro municipale di Reggioo Emilia con musiche di Beniamino Fonte. La trama è imperniata sull'intrigante partita a scacchi nel castello di Issogne in Valle D'Aosta. Lì vivono il conte Renato di Challant e la sua giovane e bella figlia Jolanda, che il padre vorrebbe vedere sposata a un nobile, ma che ha già rifiutato molti ricchi pretendenti. Il conte di Fombrone e il suo paggio Fernando chiedono ospitalità al Conte. Fernando ha da poco salvato la vita al suo signore e vanta il suo eroismo e coraggio, irritando il conte di Challant. Il nobiluomo gli propone di sfidare la figlia (imbattibile) al gioco degli scacchi. Se vincerà sposerà la fanciulla, altrimenti sarà condannato a morte. Fernando accetta. Jolanda però, conquistata dai modi gentili di Fernando, del quale s'innamora, si lascia dare scacco matto. Il compositore morì a soli 43 anni per una appendicite mal curata, due anni dopo la prima rappresentazione di "Una partita a scacchi". Il figlio di Pietro Abbà Cornaglia, Maurizio, vissuto a Genova con la moglie Gina e la figlia Carla, dispose che tutte le musiche del padre fossero lasciate al Conservatorio di Alessandria. Il prof. Andrea Lanza, allora bibliotecario del Conservatorio, s'occupò della catalogazione dei manoscritti e delle opere a stampa (edite da Ricordi, Blanchi, Lucca, Sonzogno, Pigna e Giudici-Strada). A Pietro Abbà Cornaglia venne dedicata una via ad Alessandria. |
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