Mozart: una revisione analitica del controverso catalogo 1784-1791
Nella pubblicazione accademica del 2018 "Mozart: La costruzione di un genio", gli autori esaminano meticolosamente il catalogo personale presumibilmente scritto da Mozart tra il 1784 e il 1791. Attraverso un'analisi dettagliata, il testo mette in luce numerose contraddizioni, fornendo prove convincenti che questo documento è, in realtà, un falso dell'ultimo decennio del XVIII secolo, un periodo successivo alla morte di Mozart.il
Questo illuminante volume decifra la miriade di miti che circondano Wolfgang Amadeus Mozart, facendo luce su come le rappresentazioni del suo genio siano state manipolate per vari scopi. Esplora la transizione dell'immagine di Mozart da mezzo per alleviare le difficoltà finanziarie di Constanze a rappresentazione del valore nazionale e, in seguito, a marchio commerciale, dimostrando come il mito si sia evoluto nel tempo.
Quali dinamiche dopo il 1791 hanno contribuito a formare il mito duraturo di Mozart? Questo lavoro cruciale degli studiosi Luca Bianchini e Anna Trombetta si immerge in fatti biografici, composizioni musicali e scritti di quegli anni per rivelare una realtà sconcertante: l'apprezzato Catalogo delle Materie di Mozart, che va dal 9 febbraio 1784 al 15 novembre 1791, è in realtà un elaborato falso della fine del XVIII secolo.
Questa rivelazione è stata confermata recentemente dall'articolo accademico "A Questionable Catalogue" (Un catalogo discutibile), presentato dagli autori nell'ottobre 2023 alla 21a Conferenza Internazionale della Graphonomy Society presso l'Università di Évora, in Portogallo.
"Nuove e importanti scoperte destinate a cambiare le catalogazioni mozartiane ufficiali sono qui descritte approfonditamente per la prima volta".
- Luigi Picardi, Autore Radio Vaticana.
"Sono lieto che la nostra ricerca abbia fornito prove a sostegno di quel che affermano Luca Bianchini e Anna Trombetta, cioé che il Catalogo Tematico non è quel che si è creduto sinora. Abbiamo concluso che si tratta di un documento contraffatto."
- Professor Martin Jarvis.