TESTO DEL LIED

"Tirsi e Clori"
di Alessandro Striggio (1536/7-1592)

Tirsi:
Per monti e per valli,
bellissima Clori,
già corrono a balli
le ninfe e' pastori.
Già lieta e festosa
ha tutto ingombrato
la schiera amorosa
il seno del prato.
Clori:
Dolcissimo Tirsi,
già vanno ad unirsi,
già tiene legata
l'amante l'amata.
Già movon concorde
il suono a le corde.
Noi soli negletti
qui stiamo soletti.
Tirsi:
Su, Clori mio core,
andianne a quel loco,
ch'invitano al gioco
le Grazie ed Amori
Già Tirsi distende
la mano e ti prende,
che teco sol vole
menar le carole.
Clori:
Si, Tirsi, mia vita,
ch'a te solo unita
vo girne danzando,
vo girne cantando.
Pastor, bench'è degno,
non faccia disegno
di mover le piante
con Clori sua Amante
Clori e Tirsi:
Già, Clori gentile,
noi siam nella schiera.
Con dolce maniera
seguiam il lor stile.
Balliamo ed intanto
spieghiamo col canto,
con dolci bei modi
del ballo le lodi.
Solisti e Coro:
Balliamo, ch'el gregge
al suon de l'avena
che i passi corregge
il ballo ne mena
e ballamo e saltano snelli
i capri e gli agnelli.
Balliam che nel Cielo
con lucido velo,
al suon de le sfere
or lente or leggiere
con lumi e facelle
su danzan le stelle.
Balliamo che d'intorno
nel torbido giorno,
al suono de' venti
le nubi correnti,
se ben fosche e adre
pur danzan leggiadre.
Balliamo che l'onde
al vento che spira
le move, e l'aggira,
le spinge e confonde
si come lor siede;
e movon il piede,
e ballan le linfe
quai garuli ninfe.
Balliam che i vezzosi
bei fior ruggiadosi,
se l'aura li scuote
con urti e con ruote,
fan vaga sembianza
anch'essi di danza.
Balliamo e giriamo,
corriamo e saltiamo,
qual cosà è più degna
il ballo c'insegna.