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Andrea LuchesiMotta di Livenza, 23 maggio 1741 biografia, opere, canzoni (con esempi ) ARTICOLI (con esempi ) Conosciuto anche come Luchesi (Motta di Livenza, 23 maggio 1741 – Bonn, 21 marzo 1801), è stato un compositore e organista italiano, esponente del neoclassicismo (non del classicismo come erroneamente è scritto nei testi di musicologia tedesca di derivazione nazionalsocialista (cfr. Luca Bianchini, Anna Trombetta, Mozart la caduta degli dei, Youcanprint, Lecce 2017).BiografiaLasciò quindicenne la natia Motta per Venezia, dove ricevette una prima istruzione dal fratello sacerdote (organista e pubblico precettore). Dal 1757 a Venezia Luchesi ebbe modo di studiare con affermati musicisti (Cocchi, Saratelli, padre Paolucci). Divenne un noto organista, tanto che a soli 20 anni faceva già parte della commissione che concedeva le licenze professionali per organisti/cembalisti. Anche le sue doti di compositore (di musica sacra, strumentale, d'opera) furono rapidamente apprezzate e ricevette incarichi per celebrazioni ufficiali della Repubblica: un esempio furono le cantate in onore dei principi tedeschi in visita nella Repubblica di Venezia. Luchesi fu anche in sporadico contatto con due importanti teorici musicali del tempo, padre Vallotti ed il conte Giordano Riccati. Nel 1765 la sua prima opera buffa L'isola della fortuna, su libretto di Giovanni Bertati, fu rappresentata al teatro San Samuele di Venezia. Nel loro primo viaggio in Italia, Leopold Mozart ed il figlio Wolfgang lo incontrarono durante il Carnevale del 1771 e ricevettero copia di un suo concerto per cembalo, che Wolfgang suonerà ancora nel 1778 (e che padre e sorella utilizzeranno a fini didattici), introducendovi inoltre una cadenza nel primo movimento, recentemente riscoperta dal pianista Roberto Plano. Nel 1771 Luchesi compose anche un Requiem per le esequie per il duca José Joaquín Guzmán de Montealegre ambasciatore spagnolo alla Serenissima. Nel periodo trascorso a Venezia compose concerti, sinfonie, cantate, sonate, messe e altra musica sacra, e varie opere. Nel 1771 Luchesi fu invitato a Bonn dal Principe elettore Arcivescovo di Colonia Maximilian Friedrich von Königsegg-Rothenfels. Vi giunse nell'autunno del 1771 portandosi appresso un'équipe di cantanti, un insegnante di dizione italiana ed un primo violino, l'eccellente Gaetano Mattioli, paragonato all'epoca al Cannabich di Mannheim. Luchesi, anche grazie al sostegno del Principe Maximilian Friedrich von Königsegg-Rothenfels e del barone Kaspar Anton von Belderbusch, contribuì ad elevare il livello artistico della cappella; nell'autunno del 1773, venne rappresentata l'opera buffa L'inganno scoperto, o sia il conte Caramella, su libretto da Carlo Goldoni. Dopo la morte del precedente maestro di cappella Ludwig van Beethoven, nonno omonimo di Beethoven, prese questa carica il 27 maggio 1774. Acquisì la cittadinanza locale e nel 1775 si sposò con Anthonetta d'Anthoin, figlia di un consigliere del principe e sorella di Ferdinand, musicista dilettante. Nel 1776 circa compose l'oratorio Passione di Ns. Signore Gesù Christo. Dal 1782 al 1792 il giovane Ludwig van Beethoven fu membro della Cappella oltre che allievo di Luchesi e di Christian Gottlob Neefe - compositore e organista attivo presso la corte di Bonn. La formazione musicale è stata influenzata certo da Luchesi, che in qualità di maestro di cappella determinava la scelta del repertorio sacro eseguito a corte. L'invasione delle truppe francesi della Renania nel 1794 pose fine all'esistenza della corte di Bonn; Luchesi, pensionato e con qualche difficoltà economica, dopo alcuni impieghi a Passavia, dove diede la sua ultima opera buffa L'amore e la misericordia guadagnano il gioco, rimase a Bonn. Morì nel 1801, quanto rimaneva dei suoi archivi personali venne venduto all'asta dagli eredi della figlia Caterina nel 1826. Luchesi ebbe anche figli maschi che nel 1785 Neefe descrisse come dotati nel campo musicale; ma accusati di simpatie rivoluzionarie durante gli ultimi anni del Settecento, uno fu incarcerato, l'altro pare fosse fuggito in Inghilterra, e di entrambi si persero le tracce. Attualità e studi recentiUna cronaca del tempo lo presenta come musicista apprezzato in terra tedesca (il compositore e musicografo francese Jean Benjamin de La Borde scrisse riguardo a Luchesi: «Egli gode di un vantaggio raro tra gli italiani, cioè che le sue sinfonie sono ricercate in Germania»). Luchesi è stato comunque ignorato da quasi tutti i testi di storia della musica. La sua riscoperta è iniziata con gli studi di Theodor A. Henseler negli anni trenta del Novecento, rimasti isolati fino agli anni ottanta, quando sono stati ripresi da Claudia Valder-Knechtges, ma è soprattutto per merito di Giorgio Taboga che l'interesse per Luchesi si è solo di recente risvegliato. Luigi Della Croce intitola un suo articolo Mozart, Haydn, Beethoven, processo a tre grandi, si spinge a parlare di Luchesi come maestro di Beethoven (come avevano affermato prima di lui Henseler e Torrefranca). Oggi si conosce una parte consistente della sua musica anteriore alla partenza per Bonn, ma è sufficiente la sola produzione sacra per notare un edificio musicale di notevole rilievo. Opere
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