Gaetano Donizetti
Sinfonia
di Gaetano Donizetti, arrangiamento di Luca Bianchini Italian Opera (copyright) 2001
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le opere
Il Paria
Il
giovedì grasso
Il
castello di Kenilworth
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1829
tutti i Libretti, Liriche
1828
- 1830
Donizetti accettò la proposta del
Barbaja di ricoprire il prestigioso incarico di direttore della musica dei
regi teatri di Napoli, posto che a suo tempo occupò anche Rossini.
Intanto compose due opera nuove: Il
Paria, un melodramma serio e Il
giovedì grasso, una farsa in un Atto.
Il Paria non soddisfece a pieno le esigenze del musicista, che dopo solo
sei repliche lo tolse dal cartellone del San Carlo. Donizetti ne
riutilizzò la musica in parte per l'Anna
Bolena e per il Torquato Tasso.
- Il castello di Kenilworth -
Il castello di Kenilworth andò in
scena il 6 luglio in serata di gala al San Carlo, alla presenza della
famiglia reale, ma registrò un insuccesso.
A distanza di sei giorni, alla presenza dei sovrani del Piemonte, del
principe Leopoldo e dei reali di Napoli ottenne invece applausi e un
generale consenso.
Comunque l'opera che era su libretto di Tottola e si rifaceva lontanamente
all'omonimo romanzo inglese di Walter Scott venne presto ritirata dalle
scene.
- la perdita del primo figlio -
Il 1829 non fu un anno fortunato per la
salute e gli affetti familiari: in primavera, mentre era impegnato alla
stesura della nuova opera, Gaetano si ammalò gravemente. Alla fine di
luglio, i coniugi Donizetti furono sconvolti da un doloroso avvenimento:
la morte del primo figlio nato prematuro e rimasto in vita soltanto
pochissimi giorni. Il musicista, che si trovava a Roma per assistere la
moglie, ottenne dal Barbaja un congedo fino al mese di
ottobre.
- a Roma -
Nonstante il recente lutto il compositore
non rimase inattivo, anzi nel lavoro trovò la forza di superare le
avversità della vita.
Rimaneggiò e curò un nuovo allestimento di Alina
regina di Golconda per il Teatro Valle e compose un terzetto e il coro
finale della cantata Il genio dell'Armonia scritta in onore di papa Pio
VIII e commissionata dall'Accademia Filarmonica di Roma, di cui il
musicista era stato nominato socio.
1830
Partiture
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