Gaetano Donizetti

SinfoniaListen to MIDI: Gaetano Donizetti
di Gaetano Donizetti, arrangiamento di Luca Bianchini
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Biografia di Gaetano Donizetti.
1834

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Gaetano Donizetti

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INTRODUZIONE

Maria Stuarda è una tragedia lirica in tre Atti, musicata da Gaetano Donizetti su libretto di Giuseppe Bardari, tratto dal dramma Maria Stuart (Weimar, 14 giugno 1800) di Friedrich Schiller, nella revisione di Calisto Bassi. Maria Stuarda venne rappresentata per la prima volta a Milano, al Teatro alla Scala, il 30 dicembre 1835.

LA PARTITURA MANOSCRITTA

La partitura manoscritta in due volumi è a Napoli nel Conservatorio di San Pietro a Maiella (Donizetti. Rari 13. 5. 7-8).

IL LIBRETTO

Solisti della prima rappresentazione a Milano, al Teatro alla Scala, il 30 dicembre 1835:
Elisabetta - soprano - regina d'Inghilterra (Giacinta Puzi Toso)
Maria Stuarda - soprano - regina di Scozia prigioniera in Inghilterra (Maria Malibran)
Anna Kennedy - mezzosoprano - nutrice di Maria (Teresa Moja)
Roberto - tenore - conte di Leicester (Domenico Reina)
Giorgio Talbot - basso - (Ignazio Marini)
lord Guglielmo Cecil - basso - gran tesoriere Pietro Novelli)
un araldo - tenore -
Cori e comparse di cavalieri, dame d'onore, familiari di Maria, guardie reali, paggi, cortigiani, cacciatori, soldati di Forteringa, seriffo ed ufficiali di giustizia

LA TRAMA

L'azione si svolge nel palazzo di Westminster e nel castello di Fortheringay nell'anno 1587

Atto I

Talbot e Leicester temono per la sorte di Maria Stuarda, regina di Scozia prigioniera nel castello di Fotheringay. Cecil, il tesoriere, invita Elisabetta a essere impietosa con la prigioniera, mentre Leicester ama Maria e cerca d'impietosire la regina Elisabetta, destando invece la sua gelosia.

Atto II

Elisabetta ha accettato di incontrare Maria Stuarda a Fotheringay, ma rifiuta impietosa ogni sua richiesta di perdono. Maria la insulta, scatenando le ire della sovrana.

Atto III

Cecil vorrebbe convincere la regina ancora dubbiosa a condannare a morte Maria Stuarda. Il dubbio lo toglie Leicester, venuto a implorare la grazia. Maria, imperturbabile, apprende da Cecil la sentenza. Il sacerdote Talbot la benedice e la regina di Scozia, prima di salire al patibolo, chiede perdono per i nemici, frenando la sete di vendetta dell'amato Cecil.

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