Gaetano Donizetti
Sinfonia
di Gaetano Donizetti, arrangiamento di Luca Bianchini Italian Opera (copyright) 2001
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le opere
Rosmonda d'Inghilterra
Maria
Stuarda
Buondelmonte
Gemma di
Vergy
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1834
tutti i Libretti, Liriche
1833 - 1835
Dopo la tiepida accoglienza che Firenze
riservò il 27 febbraio a Rosmonda
d'Inghilterra la vita di Donizetti ebbe una svolta importante.
Il re di Napoli Ferdinando II, in segno di stima, gli affidò la cattedra
di composizione al Reale Collegio di Musica, la più prestigiosa
istituzione scolastica del Regno e d'Italia, con la promessa di nominarlo
successivente direttore appena avesse lasciato l'incarico l'anziano Zingarelli.
Inoltre da Parigi Rossini gli commissionò un'opera per il Thé'tre des Italiens, dove si preparava
anche il debutto francese di Bellini
con i Puritani.
Intanto Gaetano ottenne in aprile la scrittura per una nuova opera seria, Maria
Stuarda, per il San Carlo. Il soggetto derivato dall'omonima tragedia
di Schiller, piaceva molto al compositore, che ne aveva visto una versione
teatrale a Milano nel 1830. Molto serio era il problema della censura, ma
il musicista confidava sull'appoggio del re Ferdinando.
Donizetti si valse per il libretto di un giovanissimo poeta, Giuseppe
Bardari, ed è presumibile che collaborò con lui nella stesura del
dramma. Purtroppo, dopo vari interventi censori, l'opera per volere del re
fu tolta dal cartellone e non venne rappresentata a Napoli fino al 1865,
quando ormai erano stati mandati via i Borboni.
Al suo posto fu allestito Buondelmonte,
su libretto di Pietro Salatino, adattando parte della musica composta per
Maria Stuarda.
L'esito non andò oltre un successo di stima e l'opera restò in scena
solo sei serate.
- un nuovo impegno per la Scala -
Donizetti era alla ricerca disperata di
un librettista perchè aveva due importanti ingaggi uno a Parigi e uno a
Milano che non voleva assolutamente perdere. Si rivolse a Felice Romani,
ma da lui non ottenne nulla. Al suo posto accettò la collaborazione di
Emanuele Bidéda, che gli formì i testi di Gemma
di Vergy e di Marin Faliero. La
prima fu rappresentata alla Scala il 26 dicembre con grande successo anche
per la vibrante interpretazione del soprano Giuseppina Ronzi de Begnis,
mentre la seconda era destinata al Thé'tre des Italiens di Parigi. Gemma
di Vergy fu molto popolare in Italia e ispirò ardori patriottici
durante i moti risorgimentali del 1848.
Il 31 dicembre Donizetti era in viaggio
per Parigi, considerata una tappa fondamentale per la carriera di ogni
artista.
1835
Partiture
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