Gaetano Donizetti

SinfoniaListen to MIDI: Gaetano Donizetti
di Gaetano Donizetti, arrangiamento di Luca Bianchini
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Biografia di Gaetano Donizetti.
1834

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INTRODUZIONE

Gemma di Vergy è una tragedia lirica in due Atti, musicata da Gaetano Donizetti su libretto di Giovanni Emanuele Bidéra. La trama fu ripresa dal Charles VII chez ses grands vassaux di Dumas padre del 1831. Gemma di Vergy venne rappresentata per la prima volta a Milano, al Teatro alla Scala, il 26 dicembre 1834.

LA PARTITURA MANOSCRITTA

La partitura manoscritta autografa è a Milano nell'Archivio Ricordi. Una copia manoscritta in due volumi di 426 cartelle è a Napoli nel Conservatorio di San Pietro a Maiella (Donizetti. Rari 13. 3. 9).

IL LIBRETTO

Solisti della prima rappresentazione a Milano, al Teatro alla Scala, il 26 dicembre 1834:
Conte di Vergy - baritono - (Orazio Cartagenova)
Gemma - soprano - sua moglie ripudiata (Giuseppina Ronzi de Begnis)
Ida di Greville - mezzosoprano - novella moglie del conte Felicita Baillou Hillaret)
Tamas - tenore - giovane arabo, servitore di Gemma (Domenico Reina)
Guido - basso - affezionato del conte (Ignazio Martini)
Rolando - basso - scudiero del conte (Domenico Spiaggi)
Cori e comparse di cavalieri, arcieri, damigelle e soldati

LA TRAMA

L'azione si svolge nel Berry nel castello di Vergy nel 1328, sotto il regno di Carlo VII

Atto I

Gemma attende l'arrivo del conte suo sposo, intanto Guido le comunica la triste sorte che l'attende. Il conte l'ha ripudiata perchè non gli ha dato ancora un erede, ed ha ordinato che fosse condotta in convento prima che si celebri il nuovo matrimonio con Ida. Il servitore arabo Tamas è segretamente innamorato di Gemma e pugnala per vendetta Rolando. Il conte trova l'arma insanguinata e teme per la vita di Gemma. Vergy scopre infine il delitto e vuol far giustiziare Tamas, che viene però salvato da Gemma.

Atto II

Alla casa del Conte di Vergy arriva Ida di Grenville, la futura sposa. Gemma si spaccia per la cameriera e parla con Ida, ma accecata dalla gelosia tenta di ucciderla con un pugnale. Il conte sentendo le grida entra nella stanza e cerca di calmare Gemma. La donna chiede al marito, in cambio della vita di Ida, la libertà e di poter tornare dalla sua famiglia. Impaurito il conte accetta senza obiezioni. Intanto Tamas, non visto, si avvicina e disarma Gemma: Ida e il conte si abbracciano.  Tamas propone a Gemma di fuggire insieme, e per vendicare la sua amata uccide il conte mentre si sta celebrando il rito nuziale. Prima di suicidarsi confessa il delitto a Gemma, che inorridita proclama la sua innocenza.

Gemma

Chi mi accusa, chi mi grida
Moglie infame, parricida?...
Non è ver, sono innocente,
L'adorai, l'adoro ancor.
Di quel sangue, ah! non son rea,
Io fuggir, morir volea,
Ma di me fu più possente
Il destin persecutor.
Deh! mi salva, o ciel clemente,
Disperato è il mio dolor.

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