Progetto Mayr
Samuele
Oratorio Biblico in due Parti
BERGAMO
2 giugno 1821
Libretto
BARTOLOMEO MERELLI
(Bergamo, 19 maggio 1794 - Milano, 5 aprile 1879)
E
JOHANN SIMON MAYR
(Mendorf, 14 giugno 1763 - Bergamo, 2 dicembre 1845)
Musica
JOHANN SIMON MAYR
(Mendorf, 14 giugno 1763 - Bergamo, 2 dicembre 1845)
L'esecuzione prima integrale in epoca moderna è
del 3 e 4 giugno 1996 presso la chiesa di San Nicolò di Lecco.
Personaggi
Samuele, ministro del Tempio (soprano);
Anna, madre di Samuele (soprano);
Elcana, padre di Samuele (basso);
Eli, Gran sacerdote (tenore);
Coro
Abbiamo pubblicato un'analisi del Samuele in "MAYR, DE BASSUS,
AMBROSIONI E GLI ILLUMINATI DI BAVIERA: contributo sulla musica massonica
di Mayr e sul commercio di libri, che videro coinvolti il compositore
tra Poschiavo, Bergamo e Venezia", italianOpera 2003.
In questo lavoro è ampliato e approfondito l'intervento "MAYR,
DE BASSUS, AMBROSIONI E GLI ILLUMINATI DI BAVIERA ..." richiesto
a Luca Bianchini il 25 giugno 2001 dal Comitato bergamasco per le celebrazioni
mayriane in occasione dei 200 anni dalla nomina di Giovanni Simone Mayr
come Maestro di Cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo
(1802-1902).
Nella prefazione ringraziamo il Comitato delle celebrazioni mayriane,
costituito da Francesco Bellotto, Giulio Orazio Bravi, Pieralberto Cattaneo,
Marcello Eynard, Valeriano Sacchiero, Rodobaldo Tibaldi, Virgilio Bernardoni
e PierAngelo Pelucchi, per il contributo versato a Luca Bianchini nell'ottobre
del 2002.
Le nostre ricerche integrano gli Atti del Convegno; per l'utilizzo o
la citazione anche parziale del testo chiediamo siano citati i nomi
di Anna Trombetta e Luca Bianchini.
Grazie a De Bassus, ad Ambrosioni e a Bertoni, maestro di Cappella
a Venezia e con l'appoggio dei Fratelli illuminati (vedi John Stewart
Allitt, Giovanni Simone Mayr vita musica e pensiero, 1995, edizioni
Villadiseriane), Giovanni Simone Mayr entrò nell'ambiente prestigioso
dei Conservatori veneziani, specie quello dei Mendicanti, per il quale
scrisse nove oratori, conservati manoscritti alla Biblioteca Civica
di Bergamo, ad eccezione dell'Atalia e del Samuele.
Mayr s'è servito del genere dell'Oratorio per esercitare lo stile
dell'opera teatrale scondo una pratica comune. Il significato dei suoi
Oratori è singolare, inaspettato e ben distante dall'interpretazione
accademica ufficiale, che non tiene conto del contesto economico, sociale
e definisce Mayr "apolitico" (vedi Prefazione al libro di
Girolamo Calvi, Di Giovanni Simone Mayr, Bergamo 2002). Il maestro non
è affatto apolitico; ha rivestito anzi ogni sua nota di significati
extramusicali, coerenti colle dottrine degli illuminati di Baviera:
nel Samuele, ad esempio, per stigmatizzare la corruzione dei religiosi,
nel Sisara per celebrare il generale cananeo, nel San Luigi per invitare
i gesuiti ad andarsene (vedi i documenti illuminati sequestrati nel
castello di De Bassus, mecenate di Mayr e pubblicati a Monaco nel 1787).
Johann Simon Mayr seguiva, insieme alla formazione musicale, l'indirizzo
che De Bassus e Weishaupt avevano dato all'Ordine illuminato in Italia
(vedi, tra i documenti sequestrati a De Bassus, le lettere del 15 marzo
1781 e del 2 gennaio 1785). In architetture musicali che sono cattoliche
solo di nome, Mayr sviluppò quei temi letterari che la tipografia
clandestina di Poschiavo andava pubblicizzando nei libri censurati e
contrari ai vescovi e ai papi che il suo mecenate diffondeva attraverso
la Valtellina, Bergamo e Venezia (vedi Cos'è un vescovo, Cos'è
un papa, Il diavolo a Vienna ecc. pubblicati da De Bassus).
Da un punto di vista musicale Mayr realizzò nei suoi Oratori
un ampio respiro tra le parti con i Recitativi, i Cantabili in forma
d'Aria o di Arioso e i Cori. Questa struttura è quella di Baldassarre
Galuppi, che aveva preceduto il Bertoni e che pure aveva scritto un
Oratorio su Debora e Sisara. Il maestro bavarese l'arricchì dei
contributi della musica tedesca d'area illuminata: Mozart e Haydn in
particolare. Nel Samuele ad esempio la Scena Prima della Parte Seconda
comincia col tema dell'Andantino del Concerto di Mozart in C, KV 467,
variato con la stessa tecnica che Mayr impiegò per il tema dell'Aria
di Tamino nel secondo Duetto tra Verter e Ambrogio (nel suo Verter).
Non per nulla Johann Simon Mayr fu orgoglioso dei suoi Oratori, ma proibì
nel testamento di pubblicare la sua musica religiosa. Nell'autobiografia
artistica ricordò in particolare i brani oratoriali del periodo
veneziano, che sono i più rivoluzionari, almeno per il messaggio
che portano e che è nascosto a chi non lo sa o non lo vuole leggere.
In queste musiche, da Jacob a Labana fugiens del 1791, è chiara l'evoluzione
della strumentazione e il perfezionamento dei mezzi espressivi, che
risentono fortemente del mondo tedesco e riprendono molte melodie già
udite Oltralpe specie quelle delle "Stagioni" di Haydn. Fra
gli oratori del periodo veneziano riscosse maggior successo il Sisara,
eseguito nel 1793 (nella Sinfonia MIDI d'esempio si sentono richiami
allo stile mozartiano). Mayr lo riproporrà a Bergamo nel Pio Istituto
nel 1808. Su queste pagine abbiamo pubblicato la versione MIDI del Sisara,
disponibile in partitura, spartito e parti separate.
Gli Oratori al Conservatorio dei Mendicanti hanno un organico di voci
femminili e un'orchestra ridotta. Questo aspetto s'adeguerà alle condizioni
del Pio Istituto Musicale di Bergamo, quando Mayr riprenderà gli Oratori,
per eseguirli con l'orchestra della Basilica.
Per l'organico gli oratori scritti per altre Istituzioni sono diversi
dal Samuele. Il San Luigi Gonzaga fu scritto per Bergamo nel 1820 e
l'Atalia nel 1819 ed eseguito nel 1822 al San Carlo di Napoli, quando
a dirigerlo fu chiamato Gioachino (Gioacchino) Rossini.
arrangement by Anna Trombetta e Luca Bianchini
Italian Opera ©
Peter Lichtental ha scritto che la Sinfonia della Semiramide rossiniana
è un plagio della Gran Marcia dell'Attila di Mayr. Il professore
universitario e studioso napoletano Gabriele Rossetti, padre del celebre
pittore, osservò nel suo libro ottocentesco sullo spirito antipapale,
che la prima romana della Semiramide fu accolta da risa perchè
il nome "Semiramide" nasconde quello della grande meretrice,
cioé della Roma papale.
Secondo PierAngelo Pelucchi proprio nell'opera Semiramide ci sono temi
tratti dal San Luigi Gonzaga di Mayr. Non
è un caso: Gioachino Rossini copiò anche temi del Samuele
di Johann Simon Mayr, ad esempio la Marcia greca della sua Ouverture
dell'Assedio di Corinto, opera che ha forti connotati rivoluzionari.
Questa Marcia rossiniana è presa esattamente dal secondo Atto del Samuele.
Samuele è stato scritto da Mayr secondo la versione ufficiale nel 1821
per accogliere nella Diocesi di Bergamo il vescovo Pietro Mola.
L'argomento è assai strano, tenuto conto dell'accoglienza al
prelato, perchè dipinge a colori caldi un ambiente religioso
corrotto. Il gran sacerdote Eli, anziano e cieco, medita sul comportamento
dei figli, colpevoli di abominevoli atti agli occhi del Signore. Celebra
Dio nel Tempio coi tre accordi simbolici dell'arpa. Il testo che segue,
esaltante il sole ad oriente, è zeppo di riferimenti illuminati
(tenuto conto, tra l'altro, che Samuele era considerato dall'ala spiritualista
degli illuminati il simbolo della negromanzia: vedi Samuele 28,9). Samuele
gli riferisce che il Signore, colmo di sdegno, abbatterà la sua
ira su costoro, se continueranno ad adorare false divinità, e
si vendicherà per "l'offesa" che si fa "al suo
culto e al suo tempio". I sacerdoti e i profeti sono indignati,
perchè un ragazzo ha osato attaccarli, ma cedono innanzi al potere
di Colui che "libra l'asse dell'Universo" (per introdurre
la ricca e complessa simbologia illuminata è fondamentale il
libro di Adam Weishaupt intitolato Apologie des Misvergnügens und
Uebels, scritto a Francoforte nel 1790). Occorrerà una tempesta
che invita alla ribellione (ripresa non a caso da Rossini nel Guglielmo
Tell) per convincerli a cambiare.
Dai confronti calligrafici la partitura del Samuele dedicata a Maria
Luisa d'Austria, arciduchessa di Parma, risulterebbe più antica (1817-1818).
Mayr non avrebbe neppure preparato un brano per l'occasione e avrebbe
quindi riutilizzato un vecchio lavoro per "festeggiare" il
nuovo vescovo e presentargli la diocesi in modo "illuminante",
direbbe Adam Weishaupt.
L'orchestra del Samuele è molto grande e guida i solisti principali:
Samuele (soprano), Anna (soprano) sua madre, Elcana (basso) suo padre
e il Gran Sacerdote Eli (basso), sei solisti secondari (fratelli e sorelle
di Samuele) e un vasto coro (Leviti e popolo d'Israele). Le Arie e i
Duetti sono nello stile teatrale.
Pezzo originale è la Profezia di Samuele, accompagnata dall'orchestra
e divisa in brevi episodi interrotti. Samuele declama come in un Singspiel.
Il coro "Della tua gloria" fu definito da Donizetti uno degli
esempi più belli della coralità ottocentesca.
Dopo la Profezia di Samuele c'è un altro coro che somiglia in tutto,
secondo PierAngelo Pelucchi, alla tempesta di Rossini del Guglielmo
Tell. Anche questo ha un significato illuminato. A parte gli scontati
e comuni interventi dell'ottavino, di reminescenza beethoveniana, la
struttura e la combinazione di timbri e masse sonore è equivalente.
Il libretto è di Bartolomeo Merelli, che qui s'è presentato in
veste anch'egli di filosofo e di poeta.