Wassily Kandinsky
«Il concerto», 1911
Kandinsky
e la musica
Nei saggi di Kandinsky si trova una precisa teorizzazione del
rapporto tra pittura e musica.Secondo il pittore, la musica è
una delle arti più perfette perchè possiede le qualità
di libertà ed astrattezza. Egli ipotizza che anche la pittura
possa avere queste caratteristiche e che dunque ci sia una analogia
tra le due espressioni artistiche. Il colore e la forma, infatti,
colpiscono l'anima senza la necessità di figurazione, così
come la musica tocca l'anima nel profodo pur essendo immateriale.Questo
rapporto si esprime innanzitutto in una corrispondenza tra certi
colori e alcuni tipi di suoni, nel fatto che un colore può
acquistare le caratteristiche proprie di un suono, così
come una nota può suscitare la stessa sensazione della
visione di un certo colore.Ecco alcune di queste corrispondenze
ipotizzate nel saggio "Lo spirituale nell'arte":
·GIALLO: squilli acuti di tromba
· AZZURRO CHIARO: flauto
· AZZURRO SCURO: violoncello, contrabbasso,
organo
· VERDE: note lunghe, calde, semibasse
del violino
· ROSSO CHIARO: suono ostinato,
quasi fastidioso di fanfara
· ROSSO SCURO: tuba e rullo di tamburi
· ARANCIONE: campana mediana, robusto
contralto, viola
· VIOLA: note
profonde degli strumenti di legno, corno inglese, zampogna
· BIANCO: silenzio che precede la
nascita, è pieno di possibilità
· NERO: pausa da un suono dopo il
quale non c'è più nulla, solo un silenzio eterno
senza possiblità e speranza
· GRIGIO: non ha alcuna sonorità ed è immobile.
Secondo Kandinsky, anche le forme veicolano la loro musicalità;
così, ad esempio, un punto è un "suono"
silenzioso che acquista sonorità nel momento in cui si
fa dinamico diventando linea e poi superficie. |