Oratori, drammi sacri e opere
La revisione di Sisara è di Anna Trombetta
e Luca Bianchini. L'Oratorio è stato eseguito a Bergamo,
Como e Lecco nel 1998 per il Giubileo di fine millennio ("La
Bibbia nella Musica), direttore PierAngelo Pelucchi.
Abbiamo pubblicato un'analisi del Sisara in in "MAYR,
DE BASSUS, AMBROSIONI E GLI ILLUMINATI DI BAVIERA: contributo sulla
musica massonica di Mayr e sul commercio di libri, che videro coinvolti
il compositore tra Poschiavo, Bergamo e Venezia", italianOpera
2003.
In questo lavoro è ampliato e approfondito l'intervento "MAYR,
DE BASSUS, AMBROSIONI E GLI ILLUMINATI DI BAVIERA ..." richiesto
a Luca Bianchini il 25 giugno 2001 dal Comitato bergamasco per le
celebrazioni mayriane in occasione dei 200 anni dalla nomina di
Giovanni Simone Mayr come Maestro di Cappella della Basilica di
Santa Maria Maggiore di Bergamo (1802-1902).
Nella prefazione ringraziamo il Comitato delle celebrazioni mayriane,
costituito da Francesco Bellotto, Giulio Orazio Bravi, Pieralberto
Cattaneo, Marcello Eynard, Valeriano Sacchiero, Rodobaldo Tibaldi,
Virgilio Bernardoni e PierAngelo Pelucchi, per il contributo versato
a Luca Bianchini nell'ottobre del 2002.
Le nostre ricerche integrano gli Atti del Convegno; per l'utilizzo
o la citazione anche parziale del testo chiediamo siano citati i
nomi di Anna Trombetta e Luca Bianchini.
La profetessa Debora è un personaggio dell'Antico
Testamento, citato capitoli IV, V e VI del Libro dei Giudici, quando
esorta Barak, promettendogli la vittoria, a radunare un esercito
contro Sisera, capo dell'esercito dei cananei e nemico di Israele.
Barak sconfigge infatti Sisera, che raggiunge a piedi la tenda di
Jaele, moglie di Heber. La donna lo ospita e lo disseta, offrendosi
di porteggerlo. Quando s'addormenta lo uccide, trapassandogli la
tempia con un picchetto. Barak, all'inseguimento di Sisera, arriva
da Jaele, quando Sisera è già morto. Debora eleva
a Dio un cantico di lode:
GIUDICI
CAPITOLO VI
[24] Sia benedetta fra le donne Giaele,
la moglie di Eber il Kenita,
benedetta fra le donne della tenda!
[25] Acqua egli chiese, latte essa diede,
in una coppa da principi offrì latte acido.
[26] Una mano essa stese al picchetto
e la destra a un martello da fabbri,
e colpì Sisara, lo percosse alla testa,
ne fracassò, ne trapassò la tempia.
[27] Ai piedi di lei si contorse, ricadde, giacque;
ai piedi di lei si contorse, ricadde,
dove si contorse, là ricadde finito.
[28] Dietro la finestra si affaccia e si lamenta
la madre di Sisara, dietro la persiana:
Perché il suo carro tarda ad arrivare?
Perché così a rilento procedono i suoi carri?
[29] Le più sagge sue principesse rispondono
e anche lei torna a dire a se stessa:
[30] Certo han trovato bottino, stan facendo le parti:
una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo;
un bottino di vesti variopinte per Sisara,
un bottino di vesti variopinte a ricamo;
una veste variopinta a due ricami
è il bottino per il mio collo...
[31] Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore!
Ma coloro che ti amano siano come il sole,
quando sorge con tutto lo splendore».
Pochi compositori hanno musicato Azioni sacre oppure Opere sul
soggetto di Debora. Johann Simon Mayr intitolò il suo Oratorio
Sisara, riservando al comandante dell'esercito cananeo il ruolo
di protagonista (il primo Arioso, una Cavatina, alcuni Recitativi,
due Ariosi e un'Aria oltre al Duetto e il Coro nella prima parte,
Recitativi, un Duetto, due Ariosi, un'Aria e un Duettino nella seconda).
Ma il personaggio biblico principale non è Sisara, che tutti
chiamano Sisera (Händel gli affida solo due Arie nell'Atto
secondo), ma Debora oppure Giaele, che per i cattolici prefigura
la vergine Maria:
"L’opera di Dio emerge tanto più luminosa, in
quanto egli non ricorre ad un guerriero o ad un esercito. Come una
volta, al tempo di Debora, aveva eliminato il generale cananeo Sisara
per mezzo di Giaele, una donna (cfr Gdc 4, 17-21), ora si serve
di nuovo di una donna inerme [Giuditta] per venire in aiuto al popolo
in difficoltà ... la tradizione cristiana vedrà nell’eroina
ebrea una delle prefigurazioni di Maria."
Giovanni Paolo II, 'Udienza Generale di mercoledì 29 agosto
2001.
Nella liturgia della Beata Vergine è scritto: «Sia
benedetta fra le donne Giaele» (Gdc 5, 24). Benedetta fu Ruth:
«Sii benedetta dal Signore, figlia mia!» (Rt 3, 10).
Benedetta fu Abigail: «Benedetta tu che mi hai impedito oggi
di venire al sangue e di fare giustizia da me» (1 Sam 25.
33). Benedetta fu Giuditta: «Benedetta sei tu, figlia, davanti
al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra»
(Gdt 13, 18). Fra queste donne ed al di sopra di queste donne è
benedetta la Vergine Maria, perché in lei si sono compiute
tutte quelle benedizioni".
" L’unità di tutta la Scrittura è fondamentale
e consente, ad esempio, di collegare in modo non arbitrario la Donna
di Genesi 2,15 con la Donna di Gv 2.5 e 19,26 e la Donna dell’Apocalisse
12,1, come pure di rilevare la benedizione di cui sono oggetto le
donne che hanno avuto una funzione liberatrice in Israele: Giaele
(Gdc 5,24), Giuditta (Gdt 15,9-10), Maria di Nazaret (Lc 1,42)"
(studio
della Mariologia)
Tra gli innumerevoli documenti Ottocenteschi che riguardano Giaele
è significativa la lettera
pastorale di Monsignor Vescovo di Piacenza scritta in occasione
del primo Giubileo (1879) della dogmatica definizione dell'Immacolato
Concepimento di Maria Santissima: "La forte Giuditta che, sotto
le tende dell'impuro Oloferne, serba intemerato il suo candore;
la vezzosa Ester, esclusa dalla legge di morte, promulgata dal re
Assuero contro l'ebrea nazione; l'invitta Giaele, salva dalle vendette
di Sisara; sono tutte immagini, o Dilettissimi, di cui si servono
i Santi Padri ad esprimere come l'anima purissima di Maria preservata
fosse dal contagio della colpa di origine, e Lei chiamano, con ammirabile
varietà di espressioni: rosa sempre fiorente; terra sempre
benedetta ...".
L'interpretazione ufficiale del Sisara di Mayr è rassicurante,
ma ha ignorato il contesto politico, storico,
sociale e il libretto dell'opera di Mayr (per le premesse storiche
vedi ad esempio John Robison, Proofs of a Conspiracy against all
the religions and governments of Europe, Edimburgo, 1797). Secondo
l'illuminato di Baviera Christian-Ernst Wunsch vicino alle posizioni
di Mayr "i profeti furono visionari e impostori" (cfr.
il libretto Horus, citato in Goethe, Mozart
e Mayr fratelli illuminati della Arché).
Sant'Agostino molto prima s'era preoccupato, nelle sue Questioni
sui Giudici, che non sorgessero equivoci: "quando Giaele, la
donna che aveva ucciso Sisara, ebbe parlato con Barac che lo cercava,
dello stesso Barac sta scritto che entrò da lei, bisogna
badare che quando la Scrittura dice che un uomo entrò da
una donna non ne segue che si debba pensare che si fosse anche messo
a giacere con lei. Effettivamente la Scrittura dice assai spesso:
entrò da essa volendo far intendere solo che si congiunse
carnalmente con lei. Qui dunque l’espressione entrò
da lei è usata in senso proprio, cioè entrò
in casa sua, non perché con questa frase s’intenda
il congiungimento carnale".
Nel testo dell'Oratorio di Mayr Giaele è addirittura un'adultera,
perchè per gli illuminati i libri dell'Antico Testamento
essendo "pura invenzione" (ibid.), possono cambiare di
significato:
Debora
Vai nella valle
dove leva la tenda Eber, il tuo sposo ...
[ traduzione dal testo latino]
Giaele
che dissero le sue parole!
Son donna, sono curiosa ...
poi incontra Sisara:
Giaele
Credi, credi al cuore amante;
vieni ti prego, vieni a me ...
Sisara
Vai, tu mi tenti ...
Giaele
Amica e amante ecco a te Giaele ...
Sisara
Vieni o cara vicino a me;
senti il cuore che ti chiama
te, o diletta, sempre ama ...
Giaele: Resto ...
Sisara: Con me ...
Giaele: Con te ...
Mayr sottolinea in musica, tra mille reminiscenze mozartiane, la
perfidia della donna e il carattere eroico di Sisara, che invoca
i cieli e Dio:
Sisara
Fuggirò ...
Giaele
Resta ingrato! Ascolta ...
Sisara
Il mio onore di soldato
alla guerra mi richiama ...
Giaele
Ah no, ti imploro ...
La tua vita m'è preziosa
più che la stessa vita mia ...
Sisara
Ah cara
(Dov'è finita la mia ragione!)
Giaele
Cuore infedele ...
Sisara
No, non sono quello che tu credi
Chiedo aiuto a voi, o cieli
Oh Dio, ardo e deliro ...
Sisara cede, mentre Giaele già pensa a tradirlo:
Giaele
Sisara è caduto nei miei lacci
e mi adora; fra poco
spero ceda al sonno
e più non respiri ...
Giaele uccide Sisara come nel rito d'iniziazione
al grado di Maestro degli illuminati sottolineato in orchestra dal
momento più incisivo dell'Oratorio: tre colpi rituali dei
violini primi e secondi, divisi in triplici figurazioni, che Mayr,
illuminato di Baviera, ha tratto dalle cerimonie dell'Ordine (per
una versione divulgativa del rituale, basta leggere La chiave di
Hiram, scritta da Christopher Knight e Robert Lomas, pubblicata
da Mondadori, Milano 1997).
XXVI. Recitativo accompagnato di Jahel, Barac e Debbora (Sisara
è assassinato da Gioele col maglietto)
MIDI
(5 k)
arrangement by Anna Trombetta e Luca Bianchini
Italian Opera ©
"Il più straordinario effetto visivo dato tramite
la musica rimane certamente l'uccisione del protagonista da parte
di Jahel. Nella truculenta scena Jahel, con tre colpi di martello,
conficca un paletto nella tempia del dormiente Sisara. Questo istante
è realizzato in fortissimo dagli archi".
PierAngelo Pelucchi
(in Mayr-Studien, Monaco e Salisburgo, 1995)
Nel rituale illuminato il traditore Jubelum colpisce con un martello
la tempia di Hiram, il quale muore per mano di tre congiurati, simboli
dell'ignoranza (nel Sisara di Mayr è Elcana), dell'ambizione
(Dina) e della menzogna (Giaele).
Elcana (la stoltezza) invita Sisara ad entrare nella tenda di
Giaele:
Sisara le risponde:
Chi mi parla? Chi sarà?
Stolto! L'eco mi inganna.
Dina invece, assieme ad Elcana, gli offre un vaso degno dei principi
(così dice il Cantico) e "ricolmo di latte", "dono
perfetto" per stuzzicare la sua ambizione (nella Bibbia il
latte è anche segno di gloria, perchè in quel giorno
il latte scorrerà per le colline).
E anche Giaele lusinga l'eroe:
Giaele
Teme un uomo sì forte?
Tanto timore non è degno di te.
Dormi, vita mia ...
Il Sisara di Giuseppe Maria Foppa e di Johann Simon Mayr stravolge
il senso biblico. Vincitore morale è Sisara, la cui figura
è riabilitata, dopo che è morto per aver subito un
inganno atroce. I tre colpi finali sono più lenti e marcati,
perchè prima di risorgere (questo è il lato gioioso
della cerimonia) il Maestro illuminato riceve tre colpi simbolici
sulla tempia.
Le note trionfali del coro finale risuonano sottilmente ironiche,
come ironica è l'Aria parodia del Sisara scritta in altra
occasione dallo stesso Mayr. Nella prima versione dell'Oratorio
il coro non è stato musicato (Anja Morgenstern, Das venezianische
Oratorium Sisara, Mayr Studien, Johann Simon Mayr und Venedig, Monaco,
Salisburgo, Ingolstadt, novembre 1998).
Giaele riscuote la "giusta" ricompensa:
Barac:
Comanda o donna, quel che tu vuoi:
ubbidirò. Ti colmerò di ricchezze ...
Il nome di Giaele, così recita il libretto, sarà
adorato in eterno.
OPERE
di altri autori sullo stesso argomento biblico:
Sisara
libretto del sacerdote Giovanni Francesco Sàvaro
musica ?
Bologna 1672
Debora e Jaele
libretto di Giovanni Battista De Santis
musica di Antonio Draghi
Vienna, Regia Cappella, 1676.
La Debbora profetessa guerriera, Oratorio
musica di Giuseppe Vignola
Napoli, Congregazione della Trinità degli Spagnoli, ottobre
1711.
Deborah,
Oratorio
libretto di Samuel Humphhreys
musica di Georg Friedrich Händel
Londra, King's Theater, 1733.
La Debbora, Oratorio
musica di Ignazio Conti
Vienna, 1734.
Debbora, Componimento sacro
musica di Matteo Capranica
Cesena, 1742.
Debbora e Jaele. vincitrici di Sisera, Azione sacra
libretto di Domenico Ravizza
musica di Giuseppe Ventura
Chieti, 1744.
Debbora prophetissa, Dramma sacrum
libretto di Pietro Chiari
musica di Baldassarre Galuppi
Venezia, Ospedale degli Incurabili, 1772.
Debbora e Sisera, Azione sacra per musica,
libretto di Carlo Sernicola
musica di Pietro Guglielmi
Napoli, Teatro San Carlo, quaresima 1788.
Debora e Sisera, Dramma sacro in due ATti
libretto di Carlo Sernicola
musica di Leopold Antonin Kozeluh
Vienna, Hoftheater, primavera del 1789.
Sisara,
Oratorio
libretto di Giuseppe Maria Foppa
musica di Johann Simon Mayr
Venezia, Conservatorio di San Lazzaro dei Mendicanti, 1793.
Debbora, Oratorio
musica di Jean-François Le Seur
Parigi 1828.
Debora e Sisera, Opera
libretto di Kvapil e Mosenthal
musica di Joseph Bohuslav
Praga, Teatro Nazionale, 1893
Débora e Jaèle,
Dramma in tre Atti
musica e libretto di Ildebrando Pizzetti
Milano, Teatro alla Scala, 1922.